Giornate in campagna, scandite dal tempo delle
stagioni; bellezza della natura e della vita e del legame profondo che
unisce tutti gli esseri viventi. Tutto questo si legge nelle parole di Etain Addey e noi le condividiamo, mese per mese.
dedichiamo questo racconto alla piccola Canaa e al piccolo Roy, per loro crescono un prugno succoso e un nespolo reale
"Adesso vi racconto la storia di una nonna" dice Jesse.
I rami del gelso sono ancora scintillanti di neve mentre noi quattro, armati di pale, cominciamo a fare delle stradine in mozzo a questo mare bianco che è apparso durante la notte. Facciamo quattro stradine: una per arrivare al forno in modo da poter fare il pane stamattina, una verso il cancello di sinistra per andare a prendere la legna per il fuoco, una verso il cancello che dà sulla vallata per andare a governare gli animali e una verso il bagno.
"Della nonna tua?" chiede Galen.
"No, è una storia che racconta l'anziana poetessa Kate Barnes che abita dalle mie parti, nel Maine" risponde Jesse. "L'ho letta ieri sera in una sua bellissima poesia. La vecchia della storia abitava in un villaggio dell'Honduras e la storia racconta di come morì e resuscitò. Da molti giorni stava male e a un certo momento si trovò fuori dal proprio corpo e fuori dal villaggio. Ma la stradina che usciva dal paese, invece di finire in una mulattiera di montagna, finiva sulla riva di un grande fiume. Dall'altra parte del fiume, la vecchia vide un'isola piena di alberi verdi e ombrosi e l'isola mandava verso di lei un profumo di felicità e di fiori di vaniglia. Poi si accorse di non essere sola: tante anime come lei arrivavano sulla riva del fiume e per ognuna di loro arrivava a nuoto un cane che le trasportava attraverso il fiume e le lasciava sull'isola. I cani si davano un gran da fare, ma per la vecchia non arrivò nessun cane. Aspettò tanto, sempre più triste, e poi si ricordò dei calci che aveva sempre dato, quando era in vita, ai cani che mendicavano qualche fagiolo dalla sua pentola. "Via, niente per voialtri!" era solita gridare mentre cucinava. Alla fine, tornò a casa e controvoglia si riprese il suo vecchio corpo febbrile, guarendo poi piano piano per vivere tanti altri nani. Fu famosa poi in paese sia per ilsuo strano racconto che per il suo grande amore che dalla sua guarigione dimostrò sempre verso i cani del villaggio."
I mucchi di neve attorno alle stradine sono come muretti adesso, e battiamo i piedi per tenerli caldi.
"La mia nonna in Inghilterra aveva una grande paura di morire" dico io, "fino a quando, pochi mesi prima della morte mi raccontò che le era comparso il suo vecchio cane Digger, già sepolto da due anni sotto il melo davanti casa. "Venne in cucina e mi guardò a lungo con quel suo sguardo tranquillo e poi si girò e tornò in giardino," mi disse la nonna, "E ora non mi preoccupa più la morte."
"La mia bisnonna invece," dice Galen, che è dell'Arizona, "benché in parte natuva americana, era difamiglia cattolica e quindi invece di appoggiarsi al cane come guida verso l'aldilà, decise di farsi accompagnare dal Papa. Era un atipa molto determinata e questo si vedeva già dalla giovinezza quando, per non dover più governare i sette maiali che teneva la sua famiglia, non esitò ad evvelenarli tutti con la soda caustica. Quando Giovanni Paolo II fu eletto, lei disse ai suoi figli riuniti attorno alla TV: "Questo Papa è più giovane di me di due anni, ma io morirò insieme a lui; quando muore un Papa, c'è una tale confusione in Cielo che chiunque riesce ad entrare senza neanche farsi notare!".
Passarono gli anni e alla mia bisnonna venne l'Alzheimer, ma lei era felice perché credeva di avere di nuovo ventiquattro anni e se la spassava alla grande. L'unico suo dispiacere era lo spavento che le prendeva ogni mattina nel vedere il marito invecchiato di colpo. Dalla sua spensierata seconda gioventù passò improvvisamente a letto ammalata la primavera scorsa e per il 1 aprile 2005 era debolissima, ma riuscì lo stesso a far ridere il suo medico tirando fuori una serie impressionante di improperi perché lui aveva rotto il termometro. Il medico uscì dalla stanza ridendo per riferire l'accaduto ma quando tornò al capezzale della bisnonna, era morta. Poche ore più tardi, spirò anche il Papa. La nonna fu puntuale all'appuntamento."
Francesca poggia la pala alla fine della sua stradina. "Quando ho fatto un viaggio di tre mesi in Sudafrica, la mia nonna era spaventata soprattutto dalle complicazioni necessarie per il recupero di eventuali salme in paesi stranieri. Al mio ritorno, mi ha accolta dicendo: "Si artornata, si artornata. Ho pregato tanto Padre Pio. Padre Pio, Padre Pio, non me la fate morì laggiù. Fatela artornà! Bene bene, adesso che artornata, poi morì pure."
Camilla passa lungo la stradina principale fra i muretti di neve, guarda l'albero enormo e pieno di neve nella luce dell'alba e dice: "La mia nonna invece è sotto questo gelso. Lì abbiamo messo le sue ceneri e vedete che albero splendido che ha fatto crescere?!"